Gli eventi meteo estremi più letali della storia

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Gli eventi meteo estremi più letali della storia

  • di: Redazione
  • Data: 31 Mag, 2017
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L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha ampliato lo studio sugli estremi meteorologici della Terra con i record stabiliti da fenomeni meteo specifici e particolarmente intensi.
Per la prima volta sono stati riconosciuti gli impatti e le vittime provocate da eventi meteo estremi come cicloni tropicali, fulmini, tornado e grandinate violente. I record sono stati pubblicati poco prima di due importanti eventi a Cancun mirati al miglioramento dei sistemi di pre-allarme per la riduzione del rischio.

“Gli eventi meteo estremi sono cause dirette di distruzione e di rischio per la vita delle persone. Per questo motivo – spiega il segretario generale della WMO Petteri Taalas – la WMO ha deciso di approfondire questa tematica attraverso lo studio dei fenomeni più intensi riportati dalla storia con l’obiettivo di ridurre i rischi, migliorare il sistema di pre-allarme e le previsioni degli impatti sul territorio.”

L’analisi della commissione di esperti della WMO ha analizzato i record storici di vittime di cinque eventi meteorologici, tralasciando in questo caso ondate di gelo e di calore, siccità e alluvioni.

Gli eventi meteo estremi più letali della storia

Il ciclone tropicale che ha mietuto più vittime è stato il ciclone che ha colpito il Bangladesh tra il 12 ed il 13 novembre del 1970. In questo caso le vittime sono state 300.000. Questo ciclone prese il nome di Great Bhola Cyclone provocò così tante vittime principalmente per l’effetto storm surge associato che travolse le coste affacciate sul Golfo del Bengala.
Anche il tornado più violento si è verificato in Bangladesh il 26 aprile del 1989, quando persero la vita 1.300 persone, con 12 mila feriti e più di 80 mila senza casa.
Le vittime associate ad un fulmine diretto, caduto il 23 dicembre 1975 nel distretto di Manikganj, in Bangladesh, sono state 21. Circa il 90% delle abitazioni nelle zone a sud del Sahara non sono a prova di fulmine. Per questo migliaia persone dentro case e scuole restano vulnerabili alle intemperie.
Il numero sale se si considerano le vittime associate agli effetti indiretti di un fulmine. In questo caso morirono 469 persone a Dronka, in Egitto, il 2 novembre 1994. Qui un fulmine colpì tre taniche contenenti 5 mila tonnellate di carburante ognuna. Subito dopo, queste taniche collassarono sulla ferrovia, per effetto dell’alluvione lampo provocata dai forti temporali. Il materiale in fiamme fu trasportato dall’acqua nel vicino villaggio di Dronka, dove persero la vita 469 persone. Infine, la grandinata più violenta della storia si è verificata nei pressi di Moradabad, India, il 30 aprile 1888 quando per i chicchi di grandine grandi quando arance persero la vita 246 persone e 1600 capi di bestiame.

 

L’aumento della mortalità e del rischio connesso al cambiamento del clima è un argomento importante e che bisogna approfondire. Mentre la popolazione mondiale continua ad aumentare il cambiamento climatico si fa sempre più veloce, con effetti sempre più estremi, e per questo motivo oggi una quantità maggiore di persone sono a rischio. “La vulnerabilità è un fattore da tenere in considerazione – spiega in un articolo l’American Meteorological Society. La mortalità connessa alle ondate di calore, ad esempio, diminuisce con la maggiore diffusione di impianti di condizionamento”.

In generale la mortalità diminuisce con laffinamento delle previsioni meteorologiche e delle infrastrutture e sistemi di allertamento meteo su scala nazionale e locale. “La conoscenza dettagliata di tali catastrofi connesse agli eventi meteo estremi – spiega Randall Cerveny della WMO – conferma le responsabilità dei meteorologi chiamati non solo a fare previsioni e monitorare il clima, ma anche ad utilizzare le informazioni di questa ricerca per salvare vite in tutto il mondo.”