Giugno 2017: il 3° più caldo della storia
Non possono che destare gravissima preoccupazione i dati più aggiornati relativi all’andamento climatico su scala planetaria. Parliamo delle informazioni contenente nel documento prodotto dai ricercatori della Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration).
È proprio il prestigioso centro statunitense a fornire, con cadenza mensile, le preziose analisi relative alla temperatura media globale sia della terra ferma che degli oceani. In base allo studio di questi ricercatori, il mese di giugno di quest’anno è risultato molto caldo, sebbene in modo non eccezionale (il record, infatti, spetta al giugno 2016). La mappa della Noaa riporta le anomalie che si sono registrate in tutto il globo. Certo, non sono mancate le zone dove la temperatura è risultata più bassa rispetto alla media: si tratta delle zone colorate di azzurro-blu. In particolare, l’anomalia è stata negativa nel territorio compreso tra la Scandinavia e la Russia. Sono prevalse, invece, le anomalie positive (colorazione rosa-rossa) in Asia centrale e in Africa: in particolare, nel Continente africano si è avuto il giugno più caldo di tutta la serie storica, che risale al 1910. Anomalie positive più consistenti si sono avute soprattutto in Europa occidentale, a causa della persistenza dell’Anticiclone Africano che, col suo carico di aria bollente, ha colpito per un lungo periodo anche il nostro Paese.
Questa vasta area di alta pressione ha dato luogo a un’intensa ondata di caldo afoso, che ha collocato il giugno 2017 come il secondo più caldo dal 1900 in Francia e, addirittura, il secondo più caldo degli ultimi due secoli e mezzo in Austria. In Italia il mese di giugno 2017 è stato il secondo più caldo dal Dopoguerra ad oggi: l’anomalia positiva registrata è stata di ben 2,5°C. Come abbiamo visto, questo preoccupante andamento del clima ha determinato anche una situazione di grave siccità sul nostro Paese: basti pensare che, sempre nel mese dello scorso giugno, nel Centro Italia è mancato circa il 70% delle normali precipitazioni. L’anomalia positiva a livello globale, comunque, resta certamente notevole: ben 0,82°C in più rispetto alla media del XX secolo. Nel contesto di tutta la serie storica, che prende in esame gli ultimi 138 anni, giugno 2017 si classifica come il terzo più caldo.
Ma non basta. Sempre secondo i dati forniti dalla Noaa, a livello globale questo giugno 2017 è stato il 390esimo mese di fila con un’anomalia positiva, cioè una temperatura superiore alla corrispondente media del XX secolo. Un dato davvero impressionante. Ciò significa, infatti, che il clima si sta riscaldando, progressivamente e senza interruzione, da più di 30 anni di fila. Con tutte le conseguenze devastanti cui, purtroppo, ci stiamo drammaticamente abituando: scioglimento dei ghiacci, innalzamento del livello dei mari, incendi, desertificazione, danni all’agricoltura, agli allevamenti, alla salute dell’uomo e, in ultima analisi, all’economia globale. Ancora una volta giunge più che mai necessario, dunque, il monito affinché vengano poste in atto misure idonee a salvaguardare il nostro Pianeta, cercando così di contenere i devastanti effetti dei cambiamenti climatici.