Il fumo dei vasti incendi del Canada ha raggiunto l’Europa
La vasta coltre di fumo ha attraversato l’Atlantico per raggiungere l’Europa. In Canada quest’estate gli incendi sono stati devastanti. Da inizio anno nella sola British Columbia sono andati in fiamme 900 mila ettari di foresta ma le fiamme hanno avvolto anche lo Yukon e i territori del nord-ovest. Il fumo di questi incendi si è elevato nell’atmosfera raggiungendo i 12 chilometri di altezza raggiungendo la stratosfera dove le forti correnti lo hanno trascinato per migliaia di chilometri fino alla regione artica indirizzandolo, in parte, verso l’Europa.
Secondo la Nasa il fumo sprigionato dai vasti incendi ha raggiunto una concentrazione record: le polveri hanno superato i record di densità misurati in concomitanza di grandi incendi. Per più di un mese le foreste di conifere, provate da caldo estremo e siccità, sono bruciate senza sosta. I forti venti meridionali hanno spinto tutto il fumo verso nord-est. Lo dimostrano le immagini raccolte dal radiometro VIIRS a bordo del satellite NPP della NASA.
Questa densa coperta di fumo nelle ultime ore ha raggiunto la Groenlandia e l’Artico. Qui potrebbe fare da effetto serra, riscaldando ulteriormente queste così fragili zone, già duramente provate dall’andamento climatico degli ultimi anni.
Ma c’è di più. Parte del fumo sprigionato dagli incendi del Canada ha raggiunto anche l’Europa. Le forti correnti in quota hanno fatto da nastro trasportatore per il fumo (particelle solide sospese o aerosol generati dagli incendi) che è arrivato sul cuore del continente e, nei prossimi giorni, dalle Alpi arriverà probabilmente anche sulle regioni del Sud Italia. Il cielo, a causa di queste leggerissime velature in alta quota quasi impercettibili, potrebbe diventare un po’ più giallognolo del solito.