Una previsione del tempo storica: lo sbarco in Normandia riuscì anche grazie ai meteorologi
Per l’esito positivo dello sbarco in Normandia, il 6 giugno del 1944, le previsioni meteo giocarono un ruolo fondamentale. L’operazione militare che cambiò per sempre il corso della Seconda Guerra Mondiale avrebbe dovuto svolgersi il giorno prima, il 5 giugno. Nei primi giorni del mese di giugno su gran parte dell’Europa occidentale e nel Canale della Manica imperversava il maltempo, dovuto al passaggio di numerose perturbazioni, foriere di piogge, mari agitati e forti venti.
Il capitano James Stagg, quarantenne britannico a capo del servizio meteorologico dell’operazione Overlord, convinse il Comandante in capo delle forze americane in Europa, Dwight Eisenhower, a rimandare lo sbarco di 24 ore, scorgendo una finestra di tempo leggermente più stabile, condizione fondamentale per le delicatissime operazioni militari.
Nel 1944 i meteorologi non possedevano di certo gli strumenti tecnologici che abbiamo noi oggi. Non esistevano i satelliti e nemmeno l’enorme quantità di dati e osservazioni fornite dalle stazioni meteorologiche: le previsioni del tempo venivano effettuate sulla base del metodo sinottico. Anche grazie alla famosa teoria dei fronti, elaborata nel 1918, il meteorologo riportava a mano, sull’area di interesse, le osservazioni rilevate al suolo e in quota, per poi tracciare le isobare dove venivano evidenziate le aree di bassa o alta pressione.
Lo sbarco avrebbe dovuto essere effettuato anche in condizioni di marea né troppo bassa né troppo alta per poter percorrere un tratto di spiaggia ampio. Il pool di meteorologi, capeggiati da Stagg , comunicò la necessità di rimandare lo sbarco di 24 ore e individuò un breve intervallo di tempo, proprio nelle prime ore del 6 giugno, per poter avere condizioni meteorologiche e di marea ottimali. I nazisti furono colti di sorpresa, anche perché le previsioni fornite dal servizio meteorologico tedesco erano molto più pessimistiche.
Il presidente Eisenhower, in un’intervista nel 1964, in occasione del ventesimo anniversario del D-Day, ha elogiato pubblicamente il capitano James Stagg per aver fornito le previsioni corrette.
Il meteorologo del D-Day ricevette la sua formazione scientifica in Scozia e si ritirò nel 1960 come direttore dei servizi dell’Ufficio Meteorologico Britannico. Dopo la fine della guerra il governo degli Stati Uniti lo nominò ufficiale della Legione al Merito nel 1945 e quello britannico lo rese Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico.