Un mese decisamente altalenante per quanto riguarda le temperature e piuttosto siccitoso per quel che concerne le piogge. Stiamo parlando del dicembre 2018. Le oscillazioni, dal punto di vista termico, sono infatti state parecchie, specialmente prendendo in considerazione le tre decadi. Il fatto, invece, che la quantità di pioggia sia stata di gran lunga inferiore alle norma è andato a bilanciare la forte anomalia annuale, che ha visto un 2018 nel complesso molto più piovoso della media. Il nostro meteorologo Simone Abelli ci illustra i dati nel dettaglio.

Partiamo dalle temperature. “Per quel che riguarda il mese di dicembre– spiega l’esperto- l’andamento è stato piuttosto altalenante con una prima decade ben oltre la media, una seconda decade sotto la media e una terza decade oscillante fra un periodo pre-natalizio piuttosto caldo e una fine mese con un sostanziale calo termico. Parliamo di un calo termico caratterizzato, tuttavia, da un ampio divario fra le minime e le massime. Il risultato finale è un’anomalia media mensile positiva e pari a circa +0.4°C a livello nazionale”. Per quanto riguarda le singole aree, il maggior divario rispetto alla norma si è osservato al Nord-Ovest e in Sardegna, dove la temperatura mensile è risultata superiore di ben 1°C rispetto alle medie stagionali. Nessuna differenza con la norma al Nord-Est; anomalia di +0,2°C al Centro, al Sud e in Sicilia.

Passiamo ora alle piogge. “Dal punto di vista pluviometrico, nonostante il transito di 11 perturbazioni– prosegue Simone Abelli- dicembre è stato piuttosto siccitoso: infatti, è piovuto circa metà del quantitativo di pioggia normale. Questo dato ha contribuito a rendere più contenuto il surplus annuale, che resta comunque positivo attestandosi intorno a +10%”. Anche in questo caso, l’anomalia maggiore si è avuta al Nord-Ovest, dove si è registrato un deficit di precipitazioni del 59%, ma soprattutto in Sardegna, con addirittura il 74% di piogge in meno rispetto alla norma. Minori quantitativi di pioggia anche al Nord-Est (-55%), in Sicilia (-49%) e al Centro (-46%).