Aumenta il numero degli incendi provocati dai fulmini
I devastanti incendi che recentemente hanno interessato Alaska e Canada settentrionale sono stati causati anche da intense tempeste di fulmini.
A rilevarlo un nuovo studio finanziato dalla Nasa e condotto dalla Vrije Universiteit di Amsterdam e dall’Università della California. Gli scienziati hanno analizzato dapprima i dati provenienti dai satelliti Terra e Aqua della Nasa e poi quelli provenienti dalla rete dei fulminometri presenti a terra. Negli ultimi anni, in particolare tra il 2014 e il 2015, il numero dei roghi innescati dai fulmini è aumentato in modo considerevole nelle zone tra il nord-ovest del Canada e l’Alaska con un incremento addirittura compreso tra il 2 e il 5% all’anno a partire dal 1975. L’incremento di questa tipologia di roghi è legato al cambiamento climatico e all’aumento globale delle temperature, non soltanto in termini di maggior calore presente al suolo. Elevate temperature causano infatti un maggior numero di temporali e quindi di fulmini.
Il co-autore dello studio Brendan Rogers ha dichiarato che questo trend potrebbe continuare. “Ci aspettiamo un numero crescente di temporali, e quindi un incremento degli incendi alle alte latitudini nei prossimi decenni a causa del cambiamento climatico”. I ricercatori hanno scoperto che gli incendi sono in aumento nell’emisfero nord, soprattutto nella zona tra le foreste boreali e la tundra artica. In questi ecosistemi delle alte latitudini i terreni accumulano e conservano grandi quantità di carbonio e diventano vulnerabili agli incendi. Questo incremento dei roghi potrebbe alterare in modo drastico gli ecosistemi di questi settori del Pianeta.