Ghiacciai: situazione preoccupante sulle Alpi orientali
Analizzando nel periodo 1 luglio – 10 agosto le medie termometriche relative a circa 25 stazioni di rilevamento meteo ubicate nelle Alpi Tridentine italiane (Alpi Orientali) a quote superiori ai 2500 metri risulta evidente che la quota media dello zero termico si sia attestata intorno ai 3530 metri, oscillando tra 3390 e 3670 metri.
Secondo Massimiliano Fazzini, climatologo dell’Università di Camerino, il confronto di questi valori con uno studio riferito all’ultimo decennio per le stesse stazioni e presentato all’ICAM (International Conference on Alpine Meteorology) di Reykyavik, evidenzia come tale limite superi di circa 750 metri quello medio, ubicato intorno ai 2670 metri. Tale quadro termico ha determinato una rapida fusione del manto nevoso stagionale, peraltro molto povero, viste le scarse nevicate verificatesi anche in quota non solo in inverno ma anche nella passata primavera, cosi che il limite altimetrico della neve stagionale oscilla appunto al momento tra i 3500 ed i 3700 metri (tutto ciò chiaramente senza considerare le nevicate occorse nelle ultime 48 ore oltre i 2600 metri circa).
È questa una situazione proporzionalmente peggiore rispetto a quella verificatasi nel 2003 quando, a fronte di temperature medie – riferite a 11 di queste 25 stazioni – più elevate di circa un grado (più di due gradi relativamente al solo mese di giugno, quando lo zero termico toccò localmente i 5100 m.), si erano però verificati, nelle zone alpine prese in esame, un inverno ed una successiva primavera molto più nevose della media climatica dell’ultimo trentennio.