Quali fattori influenzano gli incendi boschivi?
Secondo Legambiente, nel giro di un mese è bruciata una superficie pari al 93,8% di quella bruciata in tutto il 2016. Quali sono le cause degli incendi boschivi? E qual è il ruolo dell’uomo e dei cambiamenti climatici? L’approfondimento della meteorologa Serena Giacomin. I fattori di base che influenzano il comportamento degli incendi boschivi sono i combustibili vegetali, le condizioni meteorologiche e le caratteristiche del territorio. Per quanto riguarda i combustibili vegetali, l’ingrediente più importante per la loro combustione è il contenuto di acqua, che a sua volta dipende dalle precipitazioni, dal vento, dalla temperatura e dall’umidità atmosferica. Quando questo valore è maggiore del 25% circa, è necessario un consistente contributo esterno di calore per rendere possibile l’accensione dell’incendio.
Le condizioni meteorologiche:
Le precipitazioni sono un fattore importante non tanto per quanto riguarda la quantità di pioggia che raggiunge il territorio, quanto piuttosto per la sua distribuzione nel tempo. In periodi di prolungata siccità, infatti, si generano le condizioni ideali per l’innesco di un incendio.
Il vento ricopre un ruolo fondamentale: è in grado di trasportare grandi quantità d’aria per la combustione, essicca i combustibili vegetali ottimizzando l’evaporazione e sparge i tizzoni anche a grande distanza. Soprattutto, il vento determina la direzione, la forma e la velocità di propagazione delle fiamme.
Anche le temperature influenzano l’innesco degli incendi: quando sono elevate riscaldano i corpi vegetali e contribuiscono a renderli secchi, facilitando cosi il raggiungimento della temperatura di accensione. L’umidità atmosferica, infine, agisce direttamente sul contenuto d’acqua dei combustibili, principalmente di quelli morti.
Le caratteristiche del territorio:
Gli incendi boschivi sono dipendono anche da tre aspetti fondamentali del territorio in cui hanno luogo: quota, pendenza ed esposizione.
La quota determina il tipo di vegetazione, la differenza di temperatura e di precipitazioni. In genere, con l’aumentare della quota diminuisce la predisposizione del territorio al verificarsi di incendi boschivi, soprattutto nelle zone in cui nevica durante l’inverno. La pendenza di un versante determina il formarsi di un angolo tra la superficie e i raggi del sole. Tanto più questo angolo sarà prossimo ai 90° (angolo retto), tanto maggiore sarà l’effetto dei raggi solari sul suolo. Tale angolo varia anche con la latitudine, la stagione e l’ora del giorno. L’esposizione influisce sulla possibilità del verificarsi di incendi boschivi perché da essa dipendono alcuni fattori importanti: il numero di ore di esposizione al sole e l’esposizione a venti e brezze influenzano la temperatura e l’umidità del territorio. Anche la vegetazione dipende dall’esposizione del versante: dove c’è una minore esposizione solare si troveranno specie più verdi, e quindi meno combustibili.
Il ruolo dell’uomo e dei cambiamenti climatici
Gli incendi che hanno luogo in area mediterranea sono di natura dolosa in più della metà dei casi e, in tutto, il 95% degli incendi è causato dall’uomo anche involontariamente. Per evitare un incendio è fondamentale tenere a mente le indicazioni della protezione civile:
- non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi, possono incendiare l’erba secca;
- non accendere fuochi nel bosco. Usa solo le aree attrezzate. Non abbandonare mai il fuoco e prima di andare via accertati che sia completamente spento;
- se devi parcheggiare l’auto accertati che la marmitta non sia a contatto con l’erba secca. La marmitta calda potrebbe incendiare facilmente l’erba;
- non abbandonare i rifiuti nei boschi e nelle discariche abusive: sono un pericoloso combustibile;
- non bruciare, senza le dovute misure di sicurezza, le stoppie, la paglia o altri residui agricoli. In pochi minuti potrebbe sfuggirti il controllo del fuoco.
Anche i cambiamenti climatici svolgono un ruolo importante nel favorire l’insorgere di incendi. Dai essi, infatti, dipendono in misura sempre crescente ondate di calore, siccità, stress idrici prolungati per l’assenza di piogge e neve. Questi fenomeni provocano un aumento del numero di giornate in cui la vegetazione, a causa di ondate di calore e diminuzione di precipitazioni, sarà in condizioni tali da favorire gli incendi. La tendenza seguita a causa del cambiamento climatico, quindi, ci sta portando verso un futuro in cui la stagione degli incendi sarà sempre più lunga. Ci attende un futuro difficile non solo per effetto dei cambiamenti climatici, ma anche per i cambiamenti di uso del suolo. Fenomeni come l’abbandono delle campagne e l’espansione delle aree urbane sono destinati a rendere sempre più scottante la stagione degli incendi.