Temperature letali: morire di caldo
Entro il 2100 la maggior parte della popolazione mondiale sarà esposta ad un caldo potenzialmente letale. In molte zone del mondo, Italia compresa, le ondate di caldo anomalo stanno diventando sempre più frequenti e diffuse. Oggi il 30% della popolazione mondiale è esposta per 20 giorni o più all’anno ad un caldo potenzialmente letale. Questo è il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Climate Change da Camilo Mora dell’Università delle Hawaii. Temperature eccezionalmente elevate insieme ad alti tassi di umidità relativa possono diventare letali. Nello studio sono stati passati in rassegna gli articoli pubblicati tra il 1980 ed il 2014 ed il risultato è stato evidente con 783 casi di mortalità dovuta al caldo in 164 città di 36 Paesi del Mondo.
Quello che preoccupa è il futuro. A causa delle crescenti emissioni di gas serra, è molto probabile che la temperatura continuerà ad aumentare e nel 2100 la percentuale della popolazione mondiale esposta ad ondate di caldo potenzialmente mortali sarà almeno del 74% o addirittura superiore (mappa sotto). Se le emissioni di gas serra dovessero fermarsi o diminuire drasticamente, comunque sarà il 45% della popolazione mondiale a dover subire il caldo.
Dalla mappa elaborata in questo studio è evidente di come saranno i tropici a risentire maggiormente dell’aumento dei rischi dovuti al caldo, zone in cui sono più frequenti alti valori di temperature e umidità. Alle medie latitudini invece, in città come New York o Roma, il caldo sarà estremo e potenzialmente letale solo durante i mesi estivi. I tropici invece, costantemente più caldi e umidi, nonostante subiranno un riscaldamento meno accentuato che altrove, saranno le zone maggiormente a rischio perché qui al caldo basta poco per diventare potenzialmente letale.