Cambiamenti climatici: in Italia 3600 vittime in 6 anni
Negli ultimi sei anni sono 3600 le persone morte in Italia a causa degli effetti degli eventi meteo estremi tra cui frane, alluvioni, ma anche intense ondate di caldo.
Questi dati sconvolgenti emergono dall’analisi dei dati resi pubblici da Legambiente nel dossier “Le città alla sfida del clima”, una cronistoria dettagliata dei disastri meteorologici che si sono verificati in Italia negli ultimi sei anni.
Dal 2010 al 2016 inondazioni e alluvioni hanno provocato nel nostro Paese la morte di 145 persone e l’evacuazione di oltre 40 mila. Dal 2013 al 2016 ben 18 regioni sono state colpite da 102 eventi estremi che hanno provocato alluvioni o fenomeni franosi generando l’apertura di 56 stati emergenziali.
Nel dettaglio si sono verificati 52 casi di allagamenti dovuti a piogge intense che hanno causato 98 casi di danni alle infrastrutture e 56 giorni di stop a metropolitane e treni nelle principali città italiane: 19 giorni a Roma, 15 giorni a Milano, 10 a Genova, 7 a Napoli e 5 a Torino. I danni hanno riguardato anche il patrimonio storico in 8 casi.
Il nostro è un Paese fragilissimo a livello idrogeologico: 7.145 comuni italiani (l’88% del totale) hanno almeno un’area classificata come ad elevato rischio idrogeologico. Si tratta di una zona che corrisponde a circa il 15,8% del territorio e sono oltre 7 milioni gli italiani che vivono o lavorano in queste aree così a rischio.
Gli studi realizzati dal Dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale del Lazio, evidenziano anche un aumento della mortalità durante le ondate di calore. I dati relativi a 21 città italiane mostrano un incremento percentuale della mortalità giornaliera per ogni aumento di temperatura di 1 C°, pari a +8% nel 2003, +6% nel 2012 e +5% nel 2015. Un’analisi condotta sulle persone con età di più di 65 anni, ha evidenziato che i decessi attribuibili all’ondata di calore del 2015 sono stati 2754 nelle 21 città analizzate (pari al 13% di tutti i decessi registrati nel periodo estivo).
Il rapporto di Legambiente evidenzia il fatto che il cambiamento climatico non sia un pericolo del futuro, ma un’emergenza già in atto. “Il continuo ripetersi di fenomeni alluvionali e ondate di calore nelle diverse parti del Mondo evidenzia una accelerazione nella frequenza e intensità dei fenomeni meteorologici, che nessuno può più negare anche per gli impatti crescenti nei confronti delle comunità e dei territori.”
Questi dati inconfutabili confermano l’urgenza di fermare l’innalzamento della temperatura del Pianeta entro i limiti sottoscritti con l’Accordo di Parigi, e- secondo gli autori del rapporto- la necessità di “preparare i territori a impatti e cambiamenti del clima di una dimensione fino ad oggi sconosciuta”.