Disastri ambientali e climatici: danni aumentati del 151% negli ultimi 20 anni
Tra il 1998 e il 2017 le perdite economiche causate dai disastri ambientali e climatici sono aumentati del 151% rispetto al ventennio precedente, passando da 1.313 miliardi di dollari a 2.908 miliardi. Il 77% delle perdite è legato ad eventi meteo estremi come alluvioni, tempeste, uragani, siccità o ondate di caldo che rappresentano il 91% del totale dei disastri ambientali degli ultimi 20 anni. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto del 2018 Perdite economiche, Povertà e Disastri pubblicato dall UNISDR, l’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio Disastri.
L’Italia è al settimo posto al mondo per danni da catastrofi ambientali. Negli ultimi 20 anni le perdite maggiori si sono verificate negli Stati Uniti (944,8 miliardi di dollari) e poi in Cina (492,3), Giappone (376,3), India (79,5), Puerto Rico (71,7), Germania (57,9), Italia (56,6), Thailandia (52,4), Messico (46,5) e Francia (43,3). A pesare nel bilancio del ventennio catastrofi naturali come gli uragani Katrina (2005), Harvey, Irma e Maria (2017) ma anche terremoto e tsunami del 2011 a Sendai e Tōhoku e del 2004 in Indonesia.
Se gli impatti economici dei disastri naturali è maggiore nei Paesi più sviluppati, la perdita di vite umane è maggiore nei Paesi meno avanzati. La vulnerabilità delle popolazioni più povere è molto più elevata: la probabilità di morte per eventi naturali o meteorologici di chi abita in Paesi poveri è sette volte più alta rispetto a quella di persone che abitano in Paesi più ricchi. Gli eventi più letali sono i terremoti che, solo egli ultimi 20 anni, hanno fatto 747.234 morti, seguiti da tempeste e uragani che hanno provocato la morte di 232.680 persone.
La maggior parte delle catastrofi è stata causata da eventi meteorologici estremi o eventi legati al clima. Il maggior numero di disastri naturali è legato ad alluvioni (43,4%) poi tempeste o uragani (28,2%), terremoti (7,8%), temperature estreme (5,6%), frane (5,2%), siccità (4,8%), incendi (3,5%), attività vulcanica (1,4%) e smottamenti (0,2%).
Il numero di disastri ambientali legati ad eventi meteo-climatici è aumentato rispetto al ventennio 1978-1997, in media da 165 a 329 eventi ogni anno. Complessivamente 2 miliardi di persone hanno subito i danni delle alluvioni tra il 1998 e il 2017.
Il cambiamento climatico sta aumentando la frequenza e l’intensità degli eventi meteo estremi. Per questo motivo integrare le politiche mirate alla riduzione del rischio nei processi decisionali sarebbe la soluzione più economica, secondo l’UNISDR, per ridurre l’esposizione ai rischi ambientali e porre le basi per uno sviluppo al passo con il cambiamento del clima.
Il PDF completo del rapporto Economic Losses, Poverty & Disasters 1998-2017