Elettricità in atmosfera: 2-3 mila temporali in ogni istante
La presenza di cariche elettriche in atmosfera è dovuta a molteplici fattori, tra cui il vento e i fulmini. “Ogni istante – afferma il nostro meteorologo Rino Cutuli – si sviluppano dai 2 mila ai 3 mila temporali sul Pianeta”
Pioggia, vento, temporali. Realtà che noi conosciamo bene. Sono queste le manifestazioni “visibili” di quanto accade nell’atmosfera. Vi è però un volto “nascosto” dell’atmosfera, al quale pensiamo soltanto quando cominciamo a percepire qualche disturbo o qualche disagio psico-fisico. È in quel momento che avvertiamo direttamente gli effetti del vastissimo campo elettrico nel quale siamo immersi.
“La presenza di elettricità in atmosfera è legata al fatto che sia sulla Terra che in atmosfera ci sono cariche elettriche libere”, spiega il nostro meteorologo Rino Cutuli. “In particolare, nell’atmosfera sono presenti elettroni (cariche elettriche negative) e ioni (cariche elettriche sia positive che negative). Gli ioni positivi sono atomi o composti atomici che hanno perso uno o più elettroni, risultando così dotati di carica positiva. Al contrario, uno ione negativo è un atomo o un composto atomico che ha acquisito uno o più elettroni, risultando quindi dotato di carica negativa. All’origine della presenza di queste cariche elettriche in atmosfera vi sono molteplici fattori. Tra questi, la radioattività presente al suolo, il vento (che determina lo strofinio di molecole d’aria), i fulmini delle nubi temporalesche e i raggi cosmici provenienti dal Sole o dalle stelle più prossime alla Terra”.
Soffermandoci sugli eventi strettamente meteorologici, esaminiamo il vento e i temporali. “Quando il vento soffia forte – afferma l’esperto – le molecole d’aria, urtandosi tra loro, perdono o acquistano elettroni, oppure li strappano agli oggetti sui quali soffiano. Ecco perché, durante una giornata ventosa, da un qualsiasi capo di abbigliamento possiamo vedere sprigionarsi scintille, oppure “prendiamo la scossa” avvicinando la chiave dell’auto alla portiera”.
Passiamo ai temporali. “Quando si avvicina una perturbazione, inizia a modificarsi la distribuzione degli ioni presenti in atmosfera. Le correnti verticali all’interno delle nuvole temporalesche hanno una forza tale che possono modificare il numero di elettroni contenuti nelle molecole d’acqua e nei piccolissimi aghi di ghiaccio che formano la nube. Le gocce d’acqua che cadono all’interno della nube- sottolinea il meteorologo- acquisiscono cariche negative, così che la parte bassa della nuvola si carica negativamente; la parte alta, invece, formata soprattutto da aghetti di ghiaccio, risulta carica positivamente. Tra la nuvola e la Terra si crea una differenza di carica elettrica. Ed ecco arrivare i fulmini, che possono andare dalle nuvole al suolo, ma anche l’inverso. Il fulmine, infatti, è una scarica elettrica che serve ad annullare la differenza elettrica presente tra nube e suolo. Se la scarica avviene tra il suolo e la base della nube, caricata negativamente, si crea un flusso di elettroni che vanno dalla nube alla terra. Ma se la scarica avviene tra il suolo e la parte alta della nube, caricata positivamente, si crea un flusso di elettroni che vanno da terra alla nube. Una terza opzione è il fulmine intra nube, una scarica che si genera per riequilibrare la differenza di cariche tra il top e la base della nube stessa”.
Il temporale, insomma, giunge ad “equilibrare” il campo elettrico presente sul nostro Pianeta. Sotto l’azione del campo elettrico terrestre gli ioni positivi vengono sospinti verso il basso e quelli negativi verso l’alto, dando così luogo, in condizioni normali, a un’invisibile corrente elettrica (corrente di bel tempo). “Se non subentrasse l’azione dei temporali- sottolinea l’esperto- in appena un quarto d’ora, col bel tempo, il flusso di cariche positive trasportato da queste correnti di bel tempo annullerebbe la carica negativa della terra”. Si stima che, in ogni momento, al mondo si scatenino almeno 2000-3000 temporali, capaci di restituire così alla terra la carica negativa persa a causa delle correnti ioniche positive portate dal bel tempo.
Si comprende anche in tal modo come, quando si forma una nube temporalesca, l’aria si carica di ioni, a danno di chi soffre di meteoropatia. A risentire direttamente della variazione nella distribuzione delle cariche elettriche in atmosfera è infatti proprio il nostro corpo: le correnti elettriche biologiche subiscono direttamente le influenze sia positive che negative di quanto accade nell’atmosfera in cui siamo immersi. In particolare, i disagi psico-fisici di cui soffrono molti individui sarebbero legati proprio alla presenza di ioni positivi. Un’interessante studio effettuato dall’Università dell’Ontario, in Canada, ha rilevato una precisa correlazione tra il numero di incidenti stradali e l’arrivo di perturbazioni, temporali e venti forti: tutti eventi meteorologici, questi, in grado di alterare la distribuzione di ioni nell’aria, e quindi di creare disturbi negli individui più sensibili.